Il matrimonio di Gabriele e Jessica

Non c’è uomo più completo di colui che ha viaggiato, che ha cambiato venti volte la forma del suo pensiero e della sua vita. Alphonse de Lamartine

Ho conosciuto Gabriele e Jessica quando eravamo tutti bloccati, nel limbo di zone gialle e rosse, e a ripesarci bene è stata una incredibile contraddizione. Infatti, il tema del matrimonio è stato il viaggio, in grado di rappresentare molto bene la loro intesa, la loro voglia di scoprire il mondo

Il tema del matrimonio può essere da fuori uguale a tanti altri, ma ogni coppia ha una storia, una  caratteristica: la sfumatura creata è una sfumatura vintage. Lo si vede già dalla partecipazione scelta, dove il planisfero con l’aeroplano che viaggia da un capo all’altro, diventa vintage anche grazie alla carta scelta, ruvida al tatto e sfumature di colore.

Perché questa sfumatura vintage? Tutto è nato, grazie alla scelta di Jessica di trasformare l’abito della mamma (che si chiama Manuela come me!) da lungo, stile anni 90 a modello corto! Da qui la fantasia ha cominciato a correre.

Gabriele e Jessica sono una coppia moderna, molto sveglia e innamoratissima; hanno compreso che sono i particolari che fanno la differenza e hanno cominciato ad organizzare il matrimonio proprio da uno dagli aspetti più importanti: l’esperienza del gusto, del buon cibo e del palato. Infatti, mi sono stati presentanti da “Colori e Sapori”, che di cose buone se ne intendono.

Ma se avevano già organizzato quasi tutto, perché utilizzare la wedding planner? Ho aiutato i ragazzi a organizzare tutti gli elementi del matrimonio, ma soprattutto uniformare gli orari e gli spostamenti e aiutarli a trovare gli ultimi fornitori che rispecchiassero davvero il loro volere.

Anche per il centrotavola, abbiamo optato per una atmosfera moderna ma con qualche sfumatura vintage: si univano in un movimento omogeneo elementi floreali come bouquet di fiori freschi e piante aromatiche (ma non la lavanda) ed elementi di arredo come sostegni in legno, un piccolo caravan in legno, lanterne piccole e grandi. Il colore dominante era l’arancione.

In questo matrimonio, avevamo tutto: tema e colore!

Intorno al tavolo reale, (attenzione diverso per profondità da quello imperiale) sedevano 30 persone, un numero scelto e creato ad hoc, per avere quelle persone giuste, e per avere la sensazione di vedere tutti con un colpo d’occhio: per ovviare alla problematica delle sedute, oltre al tableau de mariage, su ogni menu avevamo scritto il nome del commensale.

La confettata era ovviamente un tripudio di riferimenti al viaggio: in tempi di COVID, la presento sigillata in confezioni a tema o che sono personalizzate in base al volere degli sposi. In questo caso, Gabriele e Jessica hanno potuto regalare ai loro invitati delle piccole valigie.

Le bomboniere erano allestite su un pianoforte, circondate da frasi sul viaggio.

E come guestbook, un mappamondo!

Il matrimonio di Roberto e Samantha

Cosa ricordo del giorno del matrimonio di Roberto e Samantha?

Sono stati l’anima della festa, della testimonianza del loro amore per tutta la giornata del loro matrimonio, anche grazie ai loro sguardi, alla loro vicinanza e alla loro presenza.

L’immagine di una coppia che ha fatto del proprio matrimonio il loro GRANDE giorno, la loro festa: è un giorno dove godere dell’amore della coppia, del divertimento e dell’amore e dell’affetto che le persone invitate riversano addosso. E questa sensazione si percepiva.

Nella progettazione, siamo partiti dal colore: anzi dai due colori; sicuri e senza indugi, gli sposi hanno scelto un abbinamento molto estivo giallo e turchese, creando un abbinamento fresco e alternativo, che ricorda il caldo e l’estate.

Il matrimonio di Roberto e Samantha alterna elementi tradizionali e moderni come, per esempio, la scelta di partecipazioni in plexiglass, chiuse con un sigillo di ceralacca e di invece di centrotavola con elementi vintage, scovati nei vari mercatini.

I due colori sono stati riproposti anche sul tovagliato e sugli elementi decorativi del tableau in plexiglass con fiori di carta e della confettata. Per rispettare i termini del protocollo, la confettata è stata presentata in confezioni dal packaging moderno e che alternavano i due colori di riferimenti.

Le bomboniere, invece, stimolavano il palato e il gusto: una birra artigianale e biscotti dolci e salati.

Il matrimonio è stato celebrato in una ex fortezza, tra le montagne di Lecco e Bergamo in una location che assomigliava molto anche ad una villa in Toscana, ma conoscendo la loro storia mi ha colpito molto la similitudine tra lo spessore delle mura e la forza trasmessa dal loro stare insieme. Come dire, qui con me starai al sicuro, al riparo in queste mura.

 L’abito di Samantha è stato un inno alla ragazza diventata sposa: decori di pizzi, ramage che salivano sulle spalle mentre la gonna era liscia, creando una immagine delicata. Il velo riccamente decorato incorniciava ancora di più la figura di Samantha.

Roberto, elegantissimo quanto emozionato, vestiva un abito in grado di rivisitare il classico, con molti particolari come, per esempio, un particolare delle scarpe, l’alternanza di parti scamosciate e di pelle.

La cerimonia civile ha avuto luogo nell’immenso parco della villa, con passatoia e gazebo, davanti a parenti, amici nuovi e di vecchia data; l’emozione palpabile nello sguardo di Roberto che aspettava la sposa, lo scambio degli anelli portati dalla dolce Sonia insieme ad un meraviglioso cagnone di nome Igor. I lettori si sono alternati, rendendo ancora più speciale l’ambientazione con letture e lettere scritte ad hoc.

Una giornata dedicata alla giusta celebrazione di un amore.

10 anni

Sapere Aude

Celebro i 10 anni di attività.

10 = 1+0 = 1 illustra l’eterno ricominciare.

Di quello che sono consapevole è che sono passati in un soffio. Ho dato il via a questa attività quando c’era una grave crisi (iniziata nel 2009) e senza neanche un cliente o un aggancio, quando si dice iniziare davvero da zero. La scelta imprenditoriale porta concretamente ad una nuova visione, anche della vita personale. Ma credo di aver sempre avuto nell’animo l’idea di imprenditorialità, anche perché respirato in casa.

10 anni fa ho iniziato questo lavoro di consulente, quando la maggior parte delle persone non aveva idea di cosa fosse la wedding planner: mi guardavano e pensavano che il matrimonio si organizzasse solo in famiglia, con l’aiuto dei famigliari. E non con l’aiuto di una sconosciuta.

10 anni di emozioni diverse e tante soluzioni, di creazione di legami molto forti, di nuove esperienze positive e negative. Tramite uno studio aggressivo e famelico, condito da tante sfide. La conoscenza del mercato del matrimonio e degli eventi è diventata sempre più profonda e intensa, grazie al fatto che tutti i progetti insegnano sempre qualcosa: è vero il detto che se non si finisce mai di imparare. Si lavora tanto e si alza sempre di più l’asticella. E’ una crescita continua: ogni volta che incontro una coppia o un cliente, il mio obiettivo è quello della personalizzazione, devono trovare la loro giusta ambientazione, devono rispecchiarsi nell’evento. Ecco la ricerca.

10 anni di cambiamento, lo applico perché è il corso naturale della vita. E’ la parola che attraversa questi anni di attività. Si cammina insieme ai clienti: è la stessa visione e lo stesso sguardo al futuro. Proprio per questo motivo, ho imparato a lavorare con le mani, con la carta, la resina il gesso e l’immancabile colla a caldo e poter creare una dimensione del sogno.

10 anni dove diventa sempre più forte il movimento del dare ed avere.  Si cammina insieme ai clienti, si rimane legato in maniera indissolubile per avere vissuto insieme grandi emozioni. E ci si rivede per gli altri grandi eventi della vita.

Il numero 10 indica sia la perfezione sia il dissolvimento di tutte le cose, ecco perché si ricomincia da qui: trovando nuove soluzioni possiamo andare lontano.

La consulenza

L’attività di wedding planner si struttura su tre pilastri:

  1. La consulenza
  2. La creatività
  3. La presenza.

Il primo punto che è necessario analizzare è sicuramente quello della consulenza. E’ probabile che la richiesta di una consulenza wedding planner, dopo l’emergenza Covid, possa avere una impennata. Ecco che per affrontare questo tema è necessario fare una premessa: partiamo dal presupposto che il servizio di wedding planner è per tutti, indipendentemente da tanti fattori [economici, creativi, di budget].

Il servizio di wedding planner ha come obiettivo primario aiutare gli sposi prima nell’organizzazione, nei preparativi, e nella gestione della giornata e durante la giornata stessa del matrimonio. L’attività del wedding planner si concentra innanzitutto sulla consulenza: non ci differenziamo né da un architetto, né da un avvocato; il wedding planner rappresenta una corsia preferenziale tra i clienti e il mercato del matrimonio. Può esercitare un potere economico, che si trasforma in risparmio per gli sposi. Grazie alla conoscenza approfondita dei fornitori del matrimonio (a partire dalla location fino ai confetti), il wedding planner è in grado di presentare le migliori soluzioni economiche, creative e logistiche che rispettino il budget degli sposi.

La consulenza riguarda quindi tutti i passaggi dell’organizzazione di un matrimonio.

La consulenza inizia già nel momento in cui per la prima volta incontro gli sposi: sono nella fase dell’ascolto; infatti è fondamentale vedere e conoscersi dal vivo, per potere vedere veramente come siamo. Ci raccontiamo. In questo incontro, si parla di date, di budget, e anche di location. In questa fase, sento “con tutti i sensi” ciò che per gli sposi è fondamentale per la loro giornata, quali sono gli elementi su cui costruire il loro matrimonio e come lo immaginano (formale, in piedi, rustico, elegante…). E’ importante anche conoscere che cosa non sia piaciuto nei matrimoni a cui hanno partecipato come invitati.

Una volta che il contratto è stato firmato e fissato una data (senza la quale non posso chiedere nessun preventivo), iniziamo a selezione le location con le caratteristiche che abbiamo sviscerato (area, tipologia, capienza, budget): dopo una selezione cartacea, fissiamo i sopralluoghi. Da qui si percepisce già il valore del consulente: mi muovo con movimenti mirati, in cui verifico le soluzioni più idonee. In che modo? Grazie alla conoscenza del mercato, dei fornitori: posso aiutare gli sposi a concentrarsi al meglio sul loro obiettivo, risparmiando molto tempo prezioso.
In conclusione, il wedding planner è un consulente.

Io sono un consulente: aiuto le coppie (e non solo, alle volte gli stessi fornitori mi chiedono come posizionarsi nel mercato) ad orientarsi nel mondo del matrimonio; posso esercitare anche un potere economico e contrattuale.

La consulenza è quindi personalizzazione: chi si rivolge ad una wedding planner vuole qualcosa di diverso dal solito, vuole organizzare un matrimonio ritagliato su se stesso. Ecco perché i miei matrimoni sono tutti diversi l’uno dall’altro: mantengono magari gli stessi momenti canonici, ma reinterpretati. La personalizzazione diventa esclusività quando creiamo prodotti, soluzioni o una creatività che non verrà più replicata.

Il piano B

Prende sempre più forma una stagione dei matrimoni con caratteristiche molto particolari: si aprirà più tardi e non si fermerà con l’inverno.

In questo momento, alcune coppie hanno deciso di spostare la data del loro matrimonio a dopo l’estate, all’inverno oppure già nel 2021. Altre hanno deciso di congelare la data, con l’obiettivo di trovare una nuova soluzione; mentre l’annullamento della data è stato scelto da poche coppie.

Ciò che mi piace sottolineare è che i professionisti del settore devono essere contattati con largo anticipo: non solo per comunicare il cambio della data, ma per gestire l’organizzazione del lavoro e delle squadre eventuali che dovranno essere definite.

In questo momento, dove le decisioni da prendere sono gravi e spesso gli animi stressati, bisogna lasciare affiorare ancora di più il lato umano; normalmente, già il nostro lavoro si basa sul feeling, sull’ascolto, adesso dobbiamo essere presenti per aiutare le coppie in questo momento difficile.

La figura del wedding planner può aiutare gli sposi in questa fase: fare da tramite, da intermediario per trovare la soluzione giusta che accomuni tutti.

Il Borgo della Rocca

Il primo punto da cui partire per iniziare a ripianificare il tutto è sicuramente la location (che determina anche la disponibilità e la scelta della data).

Se prima il piano B era importante, adesso è diventato vitale: prima di questo lockdown, il piano B riguardava in primo luogo l’instabilità del tempo e/o la pioggia; facendo insieme con gli sposi il sopralluogo in location, si definivano gli spazi per il piano A e il piano B, verificando per esempio anche la capienza delle sale. L’obiettivo era di non far vedere di aver messo in piedi una soluzione di ripiego: il piano B doveva essere bello quasi come il piano A.

Quindi, l’idea di partenza è quella di trovare insieme al responsabile della location, la soluzione più giusta: al momento, il consiglio è quello di pensare alla traslazione della data dopo l’estate, per osservare l’andamento di questi mesi e per verificare se e quando il Governo dovesse emettere altri ordini di chiusura.

Per i matrimoni dopo il mese di settembre, avranno anche loro una bellissima atmosfera: l’aria si fa più leggera, si può giocare con l’illuminazione con piccoli fili led, candele e colori leggermente più caldi.  

Bisogna considerare, però nella tabella oraria, soprattutto da ottobre in poi le ore di luce solare a disposizione: in questo caso bisogna lavorare insieme alla squadra di fornitori per poter sfruttare al meglio. Penso ai fotografi che devono essere messi nel migliore delle condizioni: definire quindi insieme i momenti, gli orari giusti per le fotografie più suggestive.

Con i matrimoni invernali, aggiungiamo una atmosfera magica, naturale che può essere enfatizzata qua e la da alcuni elementi decorativi (come alberi di Natale, coccarde…) e da luci (led e candele); bisogna verificare le condizioni tecniche della location, pensando al riscaldamento e agli spazi interni che siano capienti il giusto e che permettano di vivere al meglio la struttura, senza perdere attimi e momenti.

E’ qui che si lavora in squadra ed è qui si vede la professionalità dei fornitori!

Se la location, non dovesse avere i requisiti giusti, bisognerà trovare insieme ai responsabili una soluzione corretta: attenzione alla gestione della caparra e delle condizioni in cui si potrebbe perdere. Sarebbe davvero un peccato non sfruttare appieno l’occasione di poter sognare e progettare un’altra volta al proprio giorno più bello.

Il budget di un matrimonio

Si sente parlare sempre di più cash flow, pianificazione di spesa e budget, anche per l’organizzazione del matrimonio e di altri eventi.

 Ma come si fa a sapere cosa si spende per un matrimonio, se per esempio è la prima volta che ci si sposa? 😊

Proprio grazie al mio contributo come wedding planner, possiamo elaborare un budget, un cash flow; solitamente, lo si compila durante i primi incontri, nei quali ascolto il racconto ideale del matrimonio della coppia e cominciamo a mettere dei punti fermi.

L’elaborazione di un piano economico generale ci permette di tenere sotto controllo le uscite dei vari servizi e di tenere in considerazione tutte le voci che sono coinvolte nel matrimonio.  E sono tante.

Ma quello che mi preme di più fare da subito è quello di elaborare un budget generale che sia congruo con il numero degli invitati: si definisce una cifra massima sotto la quale si cerca di stare, non tralasciando nessun aspetto.  

L’importante è che la cifra sia giusta e corrispondente con il numero di invitati: questo è il dato che fa pendere la bilancia e ci fornisce indicativamente l’ordine di grandezza della spesa. Difatti, la spesa della ristorazione che sia nella combinazione [location + catering] o ristorazione interna, è la fetta più grande e che porta via le risorse maggiori, quantificabili intorno al 50%.

Per questo, mi batto sempre per una lettura corretta del menù, per non avere sorprese o costi da gestire fuori budget.

Le voci di spesa di un matrimonio sono molteplici, ma per contenere spese folli o fuoriuscite non preventivate, è necessario lavorare sulle priorità: quali sono le priorità per una coppia? Ho imparato che ogni matrimonio è diverso perché noi siamo diversi e abbiamo punti fermi che non possono essere messi in discussione: alcune persone puntano sul divertimento, sulla musica, mentre altri puntano su elementi della ristorazione come l’open bar.

Sono queste priorità che vengono alla ribalta proprio nei primi momenti di incontro a definire le colonne portanti del nostro progetto, senza le quali non potremmo andare avanti nell’organizzazione. Non mi sentirete mai pronunciare la parola rinuncia, piuttosto si riformula il budget.

Perché le posso fare?

Perché la mia attività di wedding planner mi ha permesso di conoscere al meglio il mercato delle offerte del matrimonio, conoscono quali sono i costi minimi di ogni servizio, per poter elaborare una giusta offerta. Inoltre, tramite le collaborazioni instaurate ho la possibilità di esercitare scontistiche e sicuramente un potere economico, come un commerciale.

I costi minimi definiti all’interno del budget sono la garanzia di un rapporto qualità/prezzo bene definito: sotto questi minimi viene intoccato questo debole rapporto che non garantirebbe più la qualità.

Iniziando la progettazione di un matrimonio, la parte economica è fondamentale: non esiste un budget alto o basso. Esistono le priorità e la professionalità di aiutare le coppie di sposi in questo percorso.

Un matrimonio verde smeraldo

“Un guerriero non può abbassare la testa, altrimenti perde di vista l’orizzonte dei suoi sogni.” P. Coelho

Il verde smeraldo rappresenta la perseveranza. E non poteva essere diversamente per il matrimonio di Stefano e Francesca: quando ho avuto il piacere di conoscerli, mi hanno raccontato che la proposta era stata fatta anni fa, ma non avevano avuto il tempo di organizzarlo. Abbiamo cominciato subito con l’organizzazione, cercando di compiere le scelte nel più breve tempo possibile: abbiamo iniziato a giugno e la data del 6 ottobre era dietro l’angolo.

Nell’organizzazione di questo matrimonio, due sono stati gli aspetti fondamentali, ancora di più rispetto ad altri matrimoni:

1. La scelta dei fornitori: conoscendo il mercato del matrimonio, ho potuto presentare i fornitori più corretti, cercando sempre l’incontro tra budget e lo stile e le richieste ricercati dagli sposi.

2. La gestione della tabella di marcia: Francesca e Stefano hanno creato un matrimonio con cerimonia e pranzo e poi una grandissima festa dalle 19.30 in poi. Tra la fine del primo evento e l’inizio della seconda, la sposa ha cambiato totalmente il look! Quindi dovevamo seguire gli orari fissati alla lettera per poter fare tutto. E così è stato!

Dopo alcuni sopralluoghi, abbiamo trovato la location giusta, quella che fa sognare: Il Borgo della Rocca si riscontrano i colori e alcune caratteristiche della Toscana, come il mattone a vista ed è come vivere in un paese esclusivo. Abbiamo definito dove ospitare la cerimonia ufficiale: officiata dal Comune di Rocca Susella, ha avuto una cornice floreale armonica e naturale creata da Cavanna Fiori, con un arco di fiori bianchi che ha fatto commuovere tutti. Al braccio di un emozionato papà, Francesca ha effettuato una entrata spettacolare!

Durante il matrimonio e per tutta la giornata, ho consigliato agli sposi di prevedere sia il racconto fotografico e il racconto video perché sia completo. E abbiamo già potuto vedere i primi scatti di Agostino Marinaro! Emozionanti.

Grazie alla disponibilità del Borgo, potevamo anche rispettare la volontà degli sposi di mangiare all’aperto, su uno dei prati meravigliosi della location. Purtroppo, per il repentino abbassamento delle temperature non lo abbiamo potuto fare. Ma ovviamente avevamo creato un piano B: abbiamo utilizzato il magnifico salone decorato da un enorme lampadario in cui gli invitati sono stati comodissimi! Il look della sposa è stato studiato nei minimi particolari: Francesca ha scelto un abito di Alessandra Rinaudo per la cerimonia civile, un abito elegantissimo, con un ramage di ricami sulle spalle e una coda a forma di calla rovesciata che fasciava la sua bellissima figura. Francesca per l’after party ha scelto un abito su misura di Bianca Collezione Milano, una creazione rivisitata di un modello indossato da Sarah Jessica Parker in uno dei suoi Red carpet. Un modello corto straordinariamente luminoso grazie al tulle impreziosito di ricami di cristalli e paillettes sfaccettate in cui si alternavano fazzoletti di tulle manoseta plissé che nonostante l’effetto beffardo del volume lasciavano intravedere in trasparenza la fisicità mozzafiato!

Anche le bomboniere, studiate insieme a Colori e Sapori, sono state molto apprezzate: questo significa che gli sposi conoscono molto bene i propri invitati. Abbiamo scelto prodotti gastronomici: una grappa bionda barricata e una tavoletta di cioccolato fatta su misura per noi!

Essendo un matrimonio con un colore dominante, l’allestimento della confettata era riconoscibile, in questo caso, anche dal colore della tovaglia: mi sono divertita ad usare specchi e candelabri bianchi che accompagnavano l’imbrunire. Elegante, sofisticato ma semplice.

Come in tutti i matrimoni, i tre aspetti fondamentali sono stati rispettati: la location particolare, il cibo veramente di prima qualità sia per il pranzo sia per la cena di Le Gourmet e gli abiti della sposa! E’stato un vero successo: ho lavorato con loro, sempre in sintonia, siamo sempre stati una squadra e l’evento si è creato da sè.

Il mio cuore nelle tue mani

La frase che rappresenta al meglio questo matrimonio di una domenica di fine settembre sicuramente è Famiglia, ma nel senso più allargato, una famiglia allargata che circonda Isabella e Nicola e il loro grande amore, una famiglia di sangue e non, e di amiche di vecchia data. E non solo la vedi, ma la senti, la percepisci come una energia che ti attraversa.

L’ho sentita personalmente durante il percorso dei preparativi ed è diventata tangibile durante la cerimonia: tutti i ragazzi e gli amici stretti intorno all’amore di Isabella e Nicola.

 Insieme abbiamo scelto colori naturali e leggeri come il bianco e il grigio e un colore molto particolare chiamato fango e che ha una sua totale identità: non lo possiamo paragonare a nulla. L’insieme di questa palette di colori ha creato una atmosfera elegante e frizzante. E questa idea e una grafica personalizzata l’abbiamo portata avanti per tutto il matrimonio.

 Una cerimonia così intensa ed emotiva non mi capitava da un po’; in più il verificarsi di “segnali” (come il frusciare delle foglie) durante il ricordo di persone che non sono qui con noi ha fatto salire le lacrime agli occhi; tutto questo è stato amplificato anche dalla presenza di una celebrante che ci ha messo del suo, che ha dato un tocco personale (ma studiato) alla cerimonia. Grazie Daniela.

 I fiori della cerimonia erano delicati fiori di campo, accompagnati dalla gypsophila: la passatoia color crema scaldava al meglio l’atmosfera.

Sulle sedie gli invitati hanno trovato le wedding bag: avorio con nastro coloro fango e un cuoricino avorio. Al loro interno, un fazzolettino, bolle di sapone e sacchettino con il riso. Insomma, una piccola chicca.

 La musica ha avuto un ruolo fondamentale sia per il divertimento, sia per sottolineare i momenti fondamentali, dove il groppo in gola è forte e ti impedisce di parlare: allora ci si stringe forte e si guarda al futuro con amore.

Con Isabella, abbiamo studiato nei minimi particolari il suo look: l’abito doveva essere qualcosa di diverso e originale, che rispecchiasse la sua anima romantica, dolce e passionale ma anche quella creativa, rock e passionale. Quindi grazie alla collezione di Bianca Collezione Sposa www.biancacollezionemilano.com, abbiamo trovato la giusta unione: il suo abito è stato un successo, grazie alla qualità dei tessuti e alla ricerca continua del giusto accessorio. Il chiodo bianco di cotone è stato quel tocco giusto che fa la differenza. Il mio particolare preferito erano i fiori della gonna e ovviamente le tasche! La stilista Laura Generali ci racconta: “ È stato così anche per Isabella, una donna solare dal carattere dolce ma molto determinato, fu il primo abito che provò e da lì a poco capì senza esitazioni che quell’abito l’ avrebbe accompagnata nel suo giorno più bello.

Isabella non aveva certo bisogno di lustrini e paillettes, la sua personalità così decisa ma allo stesso tempo romantica doveva essere valorizzata con un abito dalle linee pulite, morbide e non costruite, dalla leggerezza dei tessuti e dalla particolarità delle composizioni in cui si alternavano lino e organza di seta.”

 I centrotavola sono stato creati con un trittico di vasi trasparenti, decorati con i nastri dei colori del matrimonio e un cuoricino, mantenendo sempre i colori dei fiori bianchi e delicati: insieme ai menù posizionati, sul tavolo con la medesima grafica delle partecipazioni hanno creato un elegante coordinato. La confettata ha mantenuto i toni del matrimonio: elegante, ma divertente. E con un tocco di cioccolato! 

Insomma, una grande giornata!

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Double Wedding – L’amore si moltiplica

È mia sorella, la mia migliore amica, la mia anima gemella e la parte migliore di me.

 

 

Oggi vi racconto di quando l’amore non si divide, ma si moltiplica, di quando due sorelle decidono di celebrare nel loro giorno più bello anche il loro legame.

In dieci anni di attività, non mi era mai capitato di celebrare un doppio matrimonio: Elena e Vittoria, due sorelle giovani una bionda e una mora, hanno deciso di sposare i loro uomini nello stesso giorno, nella stessa cerimonia.

Un matrimonio organizzato e condiviso nei minimi dettagli, quasi come se fossero una persona sola, ma posso dire che le caratteristiche caratteriali sono emerse e mi hanno portato a riflettere: è possibile quindi condividere la propria gioia naturale ed esplosiva con una persona che ti conosce meglio dei tuoi genitori, senza sentirsi sminuita.

 Le fotografie scattate durante i momenti della preparazione sono cariche di emozioni e condivisione, trasmettono sentimenti puri soprattutto da quelle in bianco e nero.

 La cerimonia si è svolta in villa, sotto gli alberi, all’aperto, circondati dall’amore e dalla presenza di amici e parenti: sono entrate due spose bellissime, al braccio di un papà molto molto emozionato. Avevano due stili completamente diversi, ma complementari: Vittoria ha scelto un abito della prima linea di Alessandra Rinaudo, mentre Elena è caduta tra le braccia di una sirena con effetto tattoo di Nicole Spose.

La musica ha fatto piangere tante tante persone.

 Il colore che ha accompagnato questo matrimonio è il tiffany, concretizzandosi poi in un cuore glitterato, presente sulle partecipazioni, sui menù e sulle bomboniere.

Per la confettata, ho mantenuto lo stile del matrimonio: elegante, chic ma sempre d’effetto, con piccole scatoline di degustazione da portare via. Ovviamente chiuse con nastro tiffany.

 

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Un matrimonio rock and chic

DSC_0005Le sensazioni sono i dettagli che compongono la storia della nostra vita.
(Oscar Wilde)

I matrimoni lasciano i ricordi, segni e dettagli.

Eleonora e Giovanni hanno lasciato parecchi segni ai loro invitati: una grande attenzione alla grafica, una passione bruciante per la musica e il gusto per il cibo. La location che ci ha fatto da teatro ti riporta alla mente quelle grandi ville in campagna, con un giardino e una sala unica molto molto grande, dove le famiglie possono riunirsi tutte sotto lo stesso tetto.

Ci abbiamo organizzato addirittura un concerto dal vivo, con il palco: insomma un grande avvenimento, con atmosfere che sono passate dall’atmosfera jazz fino al live!

Il colore dominante è stato il grigio, con un pantone specifico che abbiamo riportato nelle buste e in tanti altri aspetti del matrimonio; le bomboniere erano delle piccole spille con la grafica personalizzata degli sposi, coordinate ad un cartoncino per la donazione ad un Ospedale, simbolo che oltre al matrimonio c’è una vita, c’è qualcosa in più.

Anche se il tempo non è stato dalla nostra, ci ha preservato i momenti fondamentali: l’arrivo degli sposi alla cerimonia e il loro arrivo durante l’aperitivo; avendo una location ad hoc, il nostro piano B è stato organizzato con sicurezza, senza dover stravolgere più del necessario la nostra idea di evento.  E anche il catering ha potuto presentare al meglio il proprio servizio.

Eleonora indossava un modello di Inmaculada Garcia, stilista spagnola che si sta facendo conoscere da qualche anno all’interno del settore del matrimonio in Italia, per uno stile moderno, ricco di particolari ma per una sposa grintosa. Giovanni ha scelto un abito blu elegante, ma moderno personalizzato e talmente tanto a pennello che lo ha usato anche per suonare dal vivo insieme alla sua band!

Gli invitati hanno quindi partecipato al grande giorno di Eleonora e Giovanni, come se gli sposi parlassero ad uno ad uno, senza tralasciare nulla.

Ed è vero che i particolari fanno sempre la differenza: il mio lavoro è quello di incastrarli e di rendere l’evento armonico ed omogeneo.