Il tempo nel matrimonio

Non amare, né odiare la tua vita: ma il tempo che vivi, Vivilo bene, lascia al cielo decidere quanto sia breve o lungo. John Milton

Passano i mesi e passano gli anni. Questo vale anche per i matrimoni che ho organizzato e succede che ogni tanto perda i riferimenti e non ricordo più in che anno ho organizzato un determinato matrimonio.

Questo perché succede?

Perché il tempo è una risorsa, ma può anche essere un ostacolo: è una risorsa quando posso strutturare al meglio la giornata del matrimonio, organizzando una tabella di marcia, un ostacolo quando i preparativi diventano intensi.

Quanto tempo è necessario per organizzare un matrimonio?

Non c’è un tempo minimo né un tempo massimo: durante tutta la mia attività (a settembre, sono 10 anni!), ho organizzato matrimoni anche in 3 mesi. Le riviste o le pubblicazioni di settore parlano di 9 mesi, dando anche scadenze molto particolari, a mio avviso, come per esempio la scelta di bomboniere e fotografo 4 mesi prima della data… insomma, un po’ troppo tardi, non credete?

Per il mio modo di lavorare con le coppie, mi assesto su una media di 6 mesi.

Nei preparativi, con una figura di riferimento e di coordinamento come la mia, si possono ridurre i tempi, mantenendo tutta l’attenzione sui particolari, rispettando il susseguirsi corretto delle scelte (chiesa/comune, location, abito sposa…); il mio modo di lavorare prevede che organizzi e presenzi agli appuntamenti e insieme agli sposi crei la giusta definizione dell’agenda, che comprende cose da fare e quando.  Alla fine di ogni incontro, elaboro un punto della situazione, per visualizzare dove siamo e dove stiamo andando. La riduzione dei tempi dell’organizzazione del matrimonio è possibile grazie alla conoscenza del mercato, cioè la selezione dei fornitori più in linea con le richieste degli sposi, sia per tipologia di servizio, sia per budget.

La giornata del matrimonio vede come elemento principale il tempo, sia meteorologico sia per l’organizzazione della giornata: durante i preparativi, insieme agli sposi, ho potuto comprendere pienamente quali sono gli elementi fondamentali per la coppia e poter costruire il matrimonio tutto intorno alle loro esigenze. Definisco, quindi, insieme ai miei collaboratori, la creazione di una tabella di marcia: la giornata è complicata e ci sono STEP importanti che non possono mancare o essere tralasciati.

Prima di stilare una tabella di marcia, ho già individuato e risolto alcune problematiche organizzative durante il sopralluogo: sappiamo tutti dove e come si svolgeranno i vari momenti e abbiamo anche definito il piano B. Ho analizzato ed esposto agli sposi alcune aree critiche (come spostamenti, allestimenti e persone coinvolte) e a cui abbiamo prontamente trovato una soluzione. Solo allora posso pensare agli orari.

La tabella di marcia non rappresenta la giornata al secondo, ma è un documento che ci permette di gestire i fuori programma: un ballo in più, il discorso del papà, l’extra time; tutti gli attori coinvolti (sposi e fornitori) ne devono essere a conoscenza. Inoltre, la tabella di marcia ci serve per avere tutto sotto controllo, per definire invece quello che potrebbe non esserlo, come per esempio i contrattempi. Serve anche per i fornitori per rispettare le regole della location, perché dobbiamo sempre ricordare di avere rispetto di tutti, dei contratti e degli orari per lavorare sempre e in tranquillità.

La nuova figura del wedding planner

Il rinvio dei matrimoni a date del 2021 a causa del Coronavirus, potrebbe portare all’aumento della ricerca di figure come wedding planner: sto già verificando questa nuova tendenza in questi giorni, forse perché le coppie hanno provato sulla loro pelle lo stress e la complessità dell’organizzazione. Questo momento in cui molte attività sono ferme, ci ha messo di fronte ad una analisi delle cose che sappiamo fare da soli e altre no. Io sono una wedding planner e posso sfruttare al meglio il tempo dell’organizzazione per curare i dettagli, soprattutto quando i matrimoni diventano più intimi.

Ne ho parlato qui http://www.manuelamartinelli.it/elopement-e-matrimoni-intimi-soluzioni-al-tempo-del-coronavirus/

Normalmente non credo molto nelle offerte e nei pacchetti.

Soprattutto oggi credo invece nella elasticità della mia attività, della mia offerta: voglio essere ancora più dinamica, per creare un nuovo modo di lavorare più agile, in grado di adattarsi al mondo che sta cambiando.

Per aiutare ancora di più i futuri sposi, cerco di mettermi nei loro panni, posso aiutarli a vincere le loro paure, gestendo sia servizi on line sia off line, in affiancamento a quello che già normalmente prevedo nella mia attività:  

  1. Trovo una soluzione pratica ad un problema concreto sia logistico (elaborazione della tabella oraria, con consegna del materiale…) e creativa (allestimenti, confettata, bomboniera…),
  2. Sono un tramite e un facilitatore con i vari fornitori coinvolti, tenendo sempre in considerazione il lato umano e le professionalità specifiche di ognuno.
  3. Sono un sostegno psicologico per gli sposi nei diversi momenti della preparazione e spesso nel giorno del matrimonio, sono l’unica che può mantenere la lucidità, nell’affrontare le dinamiche.
  4. Assisto la coppia nella gestione del budget, per garantire che la spesa sia complementare alla giusta riuscita del matrimonio, utilizzando anche soluzioni diverse o nuove strategie.

Come mi sto organizzando con le mie coppie? Da fine febbraio (con una prima parziale chiusura in Lombardia), ho parlato chiaramente e abbiamo trovato nuove soluzioni: non ho applicato una strategia attendista, ma sono intervenuta subito. In questo modo, ho potuto contare sul fatto che i fornitori fossero disponibili. Sono stata elastica per tutti gli spostamenti di data e ricollocazioni all’interno del calendario 2021, andando ad occupare anche gli osannati sabati: credo che l’unica strategia da applicare in questo momento sia l’elasticità. Ho aiutato le mie coppie (e anche i ragazzi che mi hanno chiesto dei pareri) cercando di mantenere i piedi per terra.

Si dimostra forte il lato della consulenza, sulla quale ho insistito e costruito la mia immagine negli anni: la consulenza mi aiuta a gestire una rete di collaboratori con cui poter instaurare un rapporto di fiducia e di lavoro di squadra. Ci stiamo spostando verso la creazione di un nuovo modo di lavorare più dinamico, in grado di adattarsi al mondo che sta cambiando: sono sempre più attenta a sviluppare le competenze trasversali, le soft skills dove la comunicazione, la mediazione ed il lavoro di squadra diventano fondamentali.

L’elasticità si trasforma e diviene così personalizzazione dell’evento: con matrimoni intimi o elopement e le personalizzazioni potremo raggiungere livelli molto alti e ogni matrimonio può diventare sempre una nuova ricerca.