Il budget di un matrimonio

Si sente parlare sempre di più cash flow, pianificazione di spesa e budget, anche per l’organizzazione del matrimonio e di altri eventi.

 Ma come si fa a sapere cosa si spende per un matrimonio, se per esempio è la prima volta che ci si sposa? 😊

Proprio grazie al mio contributo come wedding planner, possiamo elaborare un budget, un cash flow; solitamente, lo si compila durante i primi incontri, nei quali ascolto il racconto ideale del matrimonio della coppia e cominciamo a mettere dei punti fermi.

L’elaborazione di un piano economico generale ci permette di tenere sotto controllo le uscite dei vari servizi e di tenere in considerazione tutte le voci che sono coinvolte nel matrimonio.  E sono tante.

Ma quello che mi preme di più fare da subito è quello di elaborare un budget generale che sia congruo con il numero degli invitati: si definisce una cifra massima sotto la quale si cerca di stare, non tralasciando nessun aspetto.  

L’importante è che la cifra sia giusta e corrispondente con il numero di invitati: questo è il dato che fa pendere la bilancia e ci fornisce indicativamente l’ordine di grandezza della spesa. Difatti, la spesa della ristorazione che sia nella combinazione [location + catering] o ristorazione interna, è la fetta più grande e che porta via le risorse maggiori, quantificabili intorno al 50%.

Per questo, mi batto sempre per una lettura corretta del menù, per non avere sorprese o costi da gestire fuori budget.

Le voci di spesa di un matrimonio sono molteplici, ma per contenere spese folli o fuoriuscite non preventivate, è necessario lavorare sulle priorità: quali sono le priorità per una coppia? Ho imparato che ogni matrimonio è diverso perché noi siamo diversi e abbiamo punti fermi che non possono essere messi in discussione: alcune persone puntano sul divertimento, sulla musica, mentre altri puntano su elementi della ristorazione come l’open bar.

Sono queste priorità che vengono alla ribalta proprio nei primi momenti di incontro a definire le colonne portanti del nostro progetto, senza le quali non potremmo andare avanti nell’organizzazione. Non mi sentirete mai pronunciare la parola rinuncia, piuttosto si riformula il budget.

Perché le posso fare?

Perché la mia attività di wedding planner mi ha permesso di conoscere al meglio il mercato delle offerte del matrimonio, conoscono quali sono i costi minimi di ogni servizio, per poter elaborare una giusta offerta. Inoltre, tramite le collaborazioni instaurate ho la possibilità di esercitare scontistiche e sicuramente un potere economico, come un commerciale.

I costi minimi definiti all’interno del budget sono la garanzia di un rapporto qualità/prezzo bene definito: sotto questi minimi viene intoccato questo debole rapporto che non garantirebbe più la qualità.

Iniziando la progettazione di un matrimonio, la parte economica è fondamentale: non esiste un budget alto o basso. Esistono le priorità e la professionalità di aiutare le coppie di sposi in questo percorso.

Il Tableau de Mariage

Per aiutare gli invitati di un matrimonio a trovare il loro posto a sedere, il tableau de mariage diventa oltre che un allestimento anche uno strumento utile.

Le forme che può assumere il tableau de mariage sono diverse in base alla spesa e alla tipologia di matrimonio: si parte da una tela o un cartellone in forex, passando per cornici multiple fino ad allestimenti all’aria aperta con fiori e con palline di vetro.

L’allestimento è importante ma dobbiamo anche pensare che i nomi dei tavoli e degli invitati devono essere facilmente leggibili: a colpo d’occhio bisogna che l’invitato abbia tutto sotto controllo. Quindi è importante che i nomi siano scritti bene: si devono tenere vicine le coppie e non è necessario che sul tavolo ci siano i segnaposti.

Per questo e per non arrivare il giorno del matrimonio con tavoli non corretti dovuti alle assenze inaspettate da parte degli invitati, mi piace consigliare gli sposi ed utilizzare una scrittura a mano: mi piace che ci sia la cura e che eventualmente possa mettere mano ai segnatavoli.

La scelta stilistica delle decorazioni del matrimonio deve sempre rispecchiare il tema e i colori scelti per il matrimonio: la creatività e la possibilità di dare sfogo anche a soluzioni simpatiche è alla nostra portata.  Oltre a questi aspetti, bisogna considerare, anche la scelta dei nomi dei tavoli: possono essere date importanti per la coppia, pietre preziose, vini, fiori, tappe di un viaggio, nomi dei film…

Per questo, mi piace molto assecondare i desideri e la voglia di diverso dei clienti.
Ecco perché quando Valeria mi ha parlato di volere fare il tableau di caramelle sono stata molto contenta di poterla accontentare! Allestito all’interno di scatole di legno bianche, ho posizionato i dieci vasi, corrispondenti ai tavoli, con dentro ogni prelibatezza: Valeria e Nicola hanno scelto le caramelle: tanti tipi e colori diversi, in un vaso decorato: dieci vasi ricolmi di prelibatezze: orsacchiotti, coccodrilli, liquirizia, marshmellow, fragoline, puffi. 

Abbiamo mantenuto il colore blu del matrimonio e il cuoricino, elemento decorativo  riconoscibile in tutto il matrimonio a partire dalle partecipazioni: ogni vaso era corredato da un cucchiaio per invogliare gli invitati a prenderne una manciata di caramelle!

Mentre i segnatavoli (anche sui tavoli in sala) riprendevano la forma del  leccalecca.

Il tableau de mariage si comincia compilare quando gli invitati forniscono la loro adesione all’evento e piano piano prende forma: ogni cartoncino rappresenta un tavolo.

Durante il matrimonio, viene posizionato già al momento dell’aperitivo: così gli invitati cominciano a studiare la collocazione del tavolo, poi piano piano viene avvicinato all’entrata della sala.

Ultimamente, per ammortizzare la spesa del tableau, lo trasformo in un guestbook dove gli invitati che lo desiderano possono lasciare un loro pensiero agli sposi: la tela o il forex può diventare un tangibile ricordo da appendere alle pareti di casa.

Nel 2021, ho inserito anche il plexiglass: stampato o scritto a mano.

Il centrotavola

I fiori sanno ridere, i fiori sanno sorridere, i fiori sanno anche assumere un’aria triste, giungendo persino alla disperazione – ma nessun fiore sa piangere. La natura è totalmente stoica; per questo ci offre il più sublime esempio di coraggio ed è la nostra maggiore consolatrice.
(Malcolm de Chazal)

Il centrotavola è l’elemento chiave della mis en place: quando gli invitati si siedono al tavolo possono ammirare in tutta la sua perfezione il coordinato scelto dagli sposi.

Gli occhi corrono dai piatti ai particolari del tessuto della tovaglia, fino al posizionamento del menù. E poi eccolo lì il centrotavola.

Il decoro della tavola deve essere armonico e poco invadente: per raggiungere questo obiettivo, è necessario regolare anche il numero di persone al tavolo; infatti, perché i vostri invitati siano comodi è meglio evitare di fare tavoli troppo numerosi. Di solito, consiglio di non andare mai oltre le dieci persone al tavolo: se non si riuscisse a restare nei termini, bisogna chiedere al catering o al responsabile della location quali sono i tavoli più grandi disponibili (e soprattutto quanti).

Possiamo fare una grande scrematura nella tipologia di centrotavola tra quelli floreali e quelli non floreali: è una scelta totalmente personale, in quanto bisogna per primo amare i fiori recisi ( che si arricchiscono anche di frutta ed altre elementi decorativi come bacche…).

Il centrotavola

Il centrotavola non floreale assume grande significato in contesti moderni: Valentina e Renato per esempio (http://www.manuelamartinelli.it/3235-2/)  hanno scelto una composizione di un trittico di vasi, con candele galleggianti e lanterne, rispecchiando la location e un matrimonio elegante e moderno.

Oppure Barbara e Daniele hanno scelto di portare il tema del matrimonio anche nei loro centrotavola: insieme alla loro conoscenza approfondita di Harry Potter, abbiamo creato un’ambientazione unica per ogni tavolo, riprendendo i luoghi o riferimenti ai protagonisti con l’uso di elementi specifici creati ad hoc.

Per scegliere bene il centrotavola, bisogna guardare anche alla grandezza della sala e alla sua altezza: un centrotavola basso (floreale o no) potrebbe perdersi e non avere la giusta importanza. Di solito, per una location con un salone a doppia altezza (come i saloni da ballo o chiese sconsacrate) si consiglia di utilizzare un centrotavola che si sollevi dal livello della tavola per dare più respiro e un aspetto coreografico.

I sostegni che si usano sono diversi: di solito i preferiti sono i candelabri, ma ultimamente anche sostegni di plexiglass o di vetro, come le coppe Martini sono molto utilizzate.

Giustamente, ci si chiede se queste strutture non impediscano la visuale agli ospiti: la loro presenza non disturba l’interazione tra gli ospiti perché non danno fastidio, soprattutto le alzate di vetro trasparente o di plexiglass.

Negli ultimi anni, la moda del centrotavola si è evoluta e ci siamo spostati verso l’utilizzo di vasi di forme e altezze diverse che gli danno movimento e diventa “scomposto”; un esempio è quello scelto da Francesca e Stefano (http://www.manuelamartinelli.it/un-matrimonio-verde-smeraldo/) : creato con diversi elementi e vasi decorati riccamente, smorzano la formalità del tavolo.

Insomma, con il mio aiuto possiamo scegliere lo stile più giusto che si adatti alla location del matrimonio, ma soprattutto che piaccia agli sposi. E li rappresenti.

Il bouquet amico o nemico della sposa?

Una delle cose più affascinanti nei fiori è il loro meraviglioso riserbo.
(Henry David Thoreau)

Quando una sposa prova il suo abito si rende conto che non sa dove mettere le mani; ecco la prima funzione del bouquet: aiutare la sposa a trovare una sua postura e tenere le mani occupate.

La giusta postura del bouquet è con le braccia piegate e all’altezza dell’ombelico: non si impugna come una mazza da baseball, ma gentilmente le sue dita si stringono alla sua base. In base allo stile del bouquet si possono trovare i gambi aperti (il nastro di chiusura si ferma un po’ prima) o i gambi chiusi completamente dal nastro.

Il bouquet è l’accessorio della sposa che sta in prima linea: se pensiamo all’ingresso emozionante della sposa pensiamo al vestito, ma il nostro sguardo si concentra sul boquet. E’ in grado di completare totalmente il look della sposa: rispetto a tutto l’allestimento floreale scelto, il bouquet è qualcosa di diverso e può avere un significato personale per la sposa.

Anche durante il servizio fotografico, il bouquet può essere utilizzato per prendere confidenza davanti alla macchina fotografica, rilassando gli sposi e permettendo qualche gioco.

Viene consegnato la mattina stessa del matrimonio, insieme ad eventuali boutonnieres e corsage: fotografato insieme alle fedi e al cuscino delle fedi, diventa un ricordo davvero forte.

In certi casi, in base alla tipologia del fiore, può essere fatto seccare.

Tre sono i consigli che mi sento di fornire sulla scelta del bouquet:

  1. I fiori del bouquet devono essere di stagione, soprattutto per due ragioni: la prima per mantenere un contatto con la stagione di riferimento del matrimonio la seconda ragione riguarda il contenimento del costo economico di reperimento dei fiori (questo secondo aspetto vale anche per l’allestimento floreale in genere)
  2. Il bouquet deve essere proporzionato alla figura della sposa e allo stile dell’abito
  3. Il consiglio del fiorista è importante sia per l’aspetto della moda, del look ma anche per la resistenza del fiore scelto.

Renato e Valentina: l’amore vince su tutto.

Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che il sole si muova, dubita che la verità sia mentitrice, ma non dubitare mai del mio amore.

William Shakespeare

Quando ho conosciuto Valentina e Renato, ho visto una coppia fresca e genuina, con le idee molto chiare. E c’è stato subito feeling.

Valentina e Renato hanno scelto di avere come invitati le persone giuste, le persone con cui condividere nuovi ricordi di questa loro storia d’amore.

Si percepiva la voglia di costruire casa e una famiglia.

Con grandissima emozione, il periodo dei preparativi è stato allietato anche dalla notizia dell’arrivo di una bella bimba.

Sono stata entusiasta da subito dell’abbinamento (fantastico!) dei colori: nero e viola, una meraviglia dato che i due colori che si illuminano e che si sostengono a vicenda.

Insieme, abbiamo scelto una location sul lago vicino al paese in cui vivono, con una terrazza davvero molto scenografica: Hotel Camin Colmegna ci ha ospitati nella sua sala vista lago, creando un’atmosfera romantica. Essendo una cena, abbiamo giocato con luci di diverso tipo: candele galleggianti nei tre vasi di centrotavola, lanterne con led al loro interno e altri led colorati per il taglio torta.

Le luci effettuavano così un movimento continuo con il lago.

Insieme ai colori, l’altro punto fermo è stato rappresentato dal tema del tableau: la filmografia di Tim Burton era un ottimo legame con il giorno del matrimonio (31 ottobre 2019). Abbiamo ripreso la medesima grafica delle partecipazioni e abbiamo creato un tableau elegante, ma divertente e molto apprezzato dagli invitati.

Valentina ha indossato un abito davvero molto sofisticato, con uno stile impero, impreziosito da alcuni gioielli ricchi di strass; ma il tocco più bello erano le maniche lunghe che le davano quello tocco di eleganza e di particolarità. Anche Renato era perfetto nel suo abito tre pezzi, in blu e panciotto chiaro.

La confettata è stata pensata in relazione al simbolo riconoscibile di Tim Burton: questo cappello con ricciolo finale, posizionato al centro del tavolo. Intorno i vasi erano decorati in alternanza con nastro nero e viola e un piccolo soggetto (fantasma, pipistrello…) legato al coperchio. E poi led e luci.

I sacchetti take away erano delle piccole borsette che riprendevano molto la tradizione di dolcetto o scherzetto.

In questo caso, il tavolo delle bomboniere era un carretto dei dolci, che ho allestito con piacere, mantenendo sempre lo stile e i colori.

I due sposi hanno scelto di diversificare le bomboniere: per i testimoni e genitori hanno scelto delle bomboniere gastronomiche contenenti diversi prodotti (dal limoncello, all’olio, alla grappa) e per gli altri invitati un elegante scatola di plexiglass decorata con nastro nero e cuore viola contente cinque confetti alla mandorla classica.

E’ stato un momento davvero molto emozionante che ha trasmesso calore e voglia di famiglia.
E ora aspettiamo l’arrivo di Martina!

Come si struttura il menu di un matrimonio

Gli invitati hanno una memoria selettiva: che cosa si ricordano di un matrimonio a distanza di anni?

Si ricordano la location (villa, ristorante…), il vestito della sposa e poi il cibo: sono i tre elementi che ben strutturati possono rendere al meglio il matrimonio.

E’ su questo terzo aspetto che la mia attenzione, insieme a quella degli sposi, si concentra: l’imperativo è la personalizzazione. Tutte le forme di ristorazione si premuneranno di dirvi che il menù si può personalizzare.

Ma ci sono alcune cose che determinano la struttura del menù e del ricevimento:

Mise en place

1. Antipasto ad isole tematiche: ogni matrimonio si apre con un aperitivo a buffet che è in grado di coprire quasi tutti i gusti e le richieste degli invitati. A parte la buvette che presenta vini e aperitivi acqua e succhi, le isole sono tematiche e di solito non mancano i fritti, il pesce e il casaro. Ma tante sono le novità che si possono aggiungere, come per esempio angolo sushi e il tex mex.

2. Al tavolo: di solito, si inizia subito con i due primi. L’antipasto al tavolo non si presenta più, ma si inizia subito con il risotto seguito da una pasta fresca. Di conseguenza, per rendere più snello il servizio, si serve un secondo di carne perché il tempo trascorso al tavolo è di circa 1 ora e mezza. Ma ovviamente per la regola della personalizzazione si può aggiungere anche un secondo di pesce, arrivando quindi alle due ore di servizio.

3. Buffet di dolci e frutta: accompagnano la wedding cake e ormai sono immancabili. Sono davvero un trionfo di profumi e colori che gli invitati, anche meno golosi, apprezzano.

E’ possibile assaggiare la cucina di una location grazie alle prove menù che vengono organizzate sia collettive sia singole.

La selezione della location

Insieme al coordinamento della giornata, l’attività della ricerca della location è sicuramente quella più richiesta, a causa dell’ampiezza delle soluzioni e del mercato e della mancanza di tempo da investire nelle ricerche e successivamente nei sopralluoghi.

Infatti, come wedding planner posso affermare che questo servizio permette di risparmiare del tempo; ecco 3 aspetti:

  • Preparo insieme agli sposi il sopralluogo: scegliamo le location tra molte proposte su carta e organizziamo il sopralluogo con spirito critico
  • Sono a conoscenza di quanto dura un sopralluogo in generale e così poter organizzare diverse visite in una giornata (non troppe, ma il giusto)
  • Seleziono le location in base alla distanza, per definire gli spostamenti e la tabella di marcia del giorno del matrimonio.

Gli sposi si lamentano del fatto che spesso questa attività è relegata ai ritagli di tempo o alla sera: essendo la mia attività principale, posso filtrare le informazioni di catering e banqueting o ristorazioni interne.

Grazie al colloquio con gli sposi, cerco di identificare la giusta location tenendo in considerazione tre elementi:

  1. La disponibilità della location: non presento mai una location di cui non abbia verificato la sua disponibilità per la data indicata del matrimonio
  2. La capienza: non amo la location in cui gli invitati sono posti in sale continue ma senza visibilità da parte degli sposi. La sala deve essere unica e deve rispecchiare la capienza per il numero di persone che ipoteticamente saranno presenti quel giorno. E deve avere un piano A, ma anche un bel piano B per il cattivo tempo.
  3. Il budget: non iniziamo la ricerca della location se non abbiamo chiaro alcune informazioni (la data, il numero approssimativo degli invitati e il budget di spesa).

La preparazione del sopralluogo è fondamentale: recupero le informazioni direttamente dalla location, le leggiamo e ci prepariamo all’incontro con spirito critico e di ascolto. Gli sposi sono liberi di fare le domande.

La ricerca della location è fondamentale perché da questo elemento si definiscono tutti gli altri, tra cui la tabella di marcia, la scelta dei fornitori e infine anche gli aspetti creativi.

Definisce tutta l’atmosfera del matrimonio.

E’ un lavoro di selezione, di ascolto, di colloquio e di immaginazione (soprattutto) poiché le location sono spesso disallestite e la vegetazione non è sempre quella della stagione del matrimonio.

Insieme possiamo fare questo cammino di selezione e di scelta.

Un matrimonio verde smeraldo

“Un guerriero non può abbassare la testa, altrimenti perde di vista l’orizzonte dei suoi sogni.” P. Coelho

Il verde smeraldo rappresenta la perseveranza. E non poteva essere diversamente per il matrimonio di Stefano e Francesca: quando ho avuto il piacere di conoscerli, mi hanno raccontato che la proposta era stata fatta anni fa, ma non avevano avuto il tempo di organizzarlo. Abbiamo cominciato subito con l’organizzazione, cercando di compiere le scelte nel più breve tempo possibile: abbiamo iniziato a giugno e la data del 6 ottobre era dietro l’angolo.

Nell’organizzazione di questo matrimonio, due sono stati gli aspetti fondamentali, ancora di più rispetto ad altri matrimoni:

1. La scelta dei fornitori: conoscendo il mercato del matrimonio, ho potuto presentare i fornitori più corretti, cercando sempre l’incontro tra budget e lo stile e le richieste ricercati dagli sposi.

2. La gestione della tabella di marcia: Francesca e Stefano hanno creato un matrimonio con cerimonia e pranzo e poi una grandissima festa dalle 19.30 in poi. Tra la fine del primo evento e l’inizio della seconda, la sposa ha cambiato totalmente il look! Quindi dovevamo seguire gli orari fissati alla lettera per poter fare tutto. E così è stato!

Dopo alcuni sopralluoghi, abbiamo trovato la location giusta, quella che fa sognare: Il Borgo della Rocca si riscontrano i colori e alcune caratteristiche della Toscana, come il mattone a vista ed è come vivere in un paese esclusivo. Abbiamo definito dove ospitare la cerimonia ufficiale: officiata dal Comune di Rocca Susella, ha avuto una cornice floreale armonica e naturale creata da Cavanna Fiori, con un arco di fiori bianchi che ha fatto commuovere tutti. Al braccio di un emozionato papà, Francesca ha effettuato una entrata spettacolare!

Durante il matrimonio e per tutta la giornata, ho consigliato agli sposi di prevedere sia il racconto fotografico e il racconto video perché sia completo. E abbiamo già potuto vedere i primi scatti di Agostino Marinaro! Emozionanti.

Grazie alla disponibilità del Borgo, potevamo anche rispettare la volontà degli sposi di mangiare all’aperto, su uno dei prati meravigliosi della location. Purtroppo, per il repentino abbassamento delle temperature non lo abbiamo potuto fare. Ma ovviamente avevamo creato un piano B: abbiamo utilizzato il magnifico salone decorato da un enorme lampadario in cui gli invitati sono stati comodissimi! Il look della sposa è stato studiato nei minimi particolari: Francesca ha scelto un abito di Alessandra Rinaudo per la cerimonia civile, un abito elegantissimo, con un ramage di ricami sulle spalle e una coda a forma di calla rovesciata che fasciava la sua bellissima figura. Francesca per l’after party ha scelto un abito su misura di Bianca Collezione Milano, una creazione rivisitata di un modello indossato da Sarah Jessica Parker in uno dei suoi Red carpet. Un modello corto straordinariamente luminoso grazie al tulle impreziosito di ricami di cristalli e paillettes sfaccettate in cui si alternavano fazzoletti di tulle manoseta plissé che nonostante l’effetto beffardo del volume lasciavano intravedere in trasparenza la fisicità mozzafiato!

Anche le bomboniere, studiate insieme a Colori e Sapori, sono state molto apprezzate: questo significa che gli sposi conoscono molto bene i propri invitati. Abbiamo scelto prodotti gastronomici: una grappa bionda barricata e una tavoletta di cioccolato fatta su misura per noi!

Essendo un matrimonio con un colore dominante, l’allestimento della confettata era riconoscibile, in questo caso, anche dal colore della tovaglia: mi sono divertita ad usare specchi e candelabri bianchi che accompagnavano l’imbrunire. Elegante, sofisticato ma semplice.

Come in tutti i matrimoni, i tre aspetti fondamentali sono stati rispettati: la location particolare, il cibo veramente di prima qualità sia per il pranzo sia per la cena di Le Gourmet e gli abiti della sposa! E’stato un vero successo: ho lavorato con loro, sempre in sintonia, siamo sempre stati una squadra e l’evento si è creato da sè.

Il mio cuore nelle tue mani

La frase che rappresenta al meglio questo matrimonio di una domenica di fine settembre sicuramente è Famiglia, ma nel senso più allargato, una famiglia allargata che circonda Isabella e Nicola e il loro grande amore, una famiglia di sangue e non, e di amiche di vecchia data. E non solo la vedi, ma la senti, la percepisci come una energia che ti attraversa.

L’ho sentita personalmente durante il percorso dei preparativi ed è diventata tangibile durante la cerimonia: tutti i ragazzi e gli amici stretti intorno all’amore di Isabella e Nicola.

 Insieme abbiamo scelto colori naturali e leggeri come il bianco e il grigio e un colore molto particolare chiamato fango e che ha una sua totale identità: non lo possiamo paragonare a nulla. L’insieme di questa palette di colori ha creato una atmosfera elegante e frizzante. E questa idea e una grafica personalizzata l’abbiamo portata avanti per tutto il matrimonio.

 Una cerimonia così intensa ed emotiva non mi capitava da un po’; in più il verificarsi di “segnali” (come il frusciare delle foglie) durante il ricordo di persone che non sono qui con noi ha fatto salire le lacrime agli occhi; tutto questo è stato amplificato anche dalla presenza di una celebrante che ci ha messo del suo, che ha dato un tocco personale (ma studiato) alla cerimonia. Grazie Daniela.

 I fiori della cerimonia erano delicati fiori di campo, accompagnati dalla gypsophila: la passatoia color crema scaldava al meglio l’atmosfera.

Sulle sedie gli invitati hanno trovato le wedding bag: avorio con nastro coloro fango e un cuoricino avorio. Al loro interno, un fazzolettino, bolle di sapone e sacchettino con il riso. Insomma, una piccola chicca.

 La musica ha avuto un ruolo fondamentale sia per il divertimento, sia per sottolineare i momenti fondamentali, dove il groppo in gola è forte e ti impedisce di parlare: allora ci si stringe forte e si guarda al futuro con amore.

Con Isabella, abbiamo studiato nei minimi particolari il suo look: l’abito doveva essere qualcosa di diverso e originale, che rispecchiasse la sua anima romantica, dolce e passionale ma anche quella creativa, rock e passionale. Quindi grazie alla collezione di Bianca Collezione Sposa www.biancacollezionemilano.com, abbiamo trovato la giusta unione: il suo abito è stato un successo, grazie alla qualità dei tessuti e alla ricerca continua del giusto accessorio. Il chiodo bianco di cotone è stato quel tocco giusto che fa la differenza. Il mio particolare preferito erano i fiori della gonna e ovviamente le tasche! La stilista Laura Generali ci racconta: “ È stato così anche per Isabella, una donna solare dal carattere dolce ma molto determinato, fu il primo abito che provò e da lì a poco capì senza esitazioni che quell’abito l’ avrebbe accompagnata nel suo giorno più bello.

Isabella non aveva certo bisogno di lustrini e paillettes, la sua personalità così decisa ma allo stesso tempo romantica doveva essere valorizzata con un abito dalle linee pulite, morbide e non costruite, dalla leggerezza dei tessuti e dalla particolarità delle composizioni in cui si alternavano lino e organza di seta.”

 I centrotavola sono stato creati con un trittico di vasi trasparenti, decorati con i nastri dei colori del matrimonio e un cuoricino, mantenendo sempre i colori dei fiori bianchi e delicati: insieme ai menù posizionati, sul tavolo con la medesima grafica delle partecipazioni hanno creato un elegante coordinato. La confettata ha mantenuto i toni del matrimonio: elegante, ma divertente. E con un tocco di cioccolato! 

Insomma, una grande giornata!

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Un matrimonio rock and chic

DSC_0005Le sensazioni sono i dettagli che compongono la storia della nostra vita.
(Oscar Wilde)

I matrimoni lasciano i ricordi, segni e dettagli.

Eleonora e Giovanni hanno lasciato parecchi segni ai loro invitati: una grande attenzione alla grafica, una passione bruciante per la musica e il gusto per il cibo. La location che ci ha fatto da teatro ti riporta alla mente quelle grandi ville in campagna, con un giardino e una sala unica molto molto grande, dove le famiglie possono riunirsi tutte sotto lo stesso tetto.

Ci abbiamo organizzato addirittura un concerto dal vivo, con il palco: insomma un grande avvenimento, con atmosfere che sono passate dall’atmosfera jazz fino al live!

Il colore dominante è stato il grigio, con un pantone specifico che abbiamo riportato nelle buste e in tanti altri aspetti del matrimonio; le bomboniere erano delle piccole spille con la grafica personalizzata degli sposi, coordinate ad un cartoncino per la donazione ad un Ospedale, simbolo che oltre al matrimonio c’è una vita, c’è qualcosa in più.

Anche se il tempo non è stato dalla nostra, ci ha preservato i momenti fondamentali: l’arrivo degli sposi alla cerimonia e il loro arrivo durante l’aperitivo; avendo una location ad hoc, il nostro piano B è stato organizzato con sicurezza, senza dover stravolgere più del necessario la nostra idea di evento.  E anche il catering ha potuto presentare al meglio il proprio servizio.

Eleonora indossava un modello di Inmaculada Garcia, stilista spagnola che si sta facendo conoscere da qualche anno all’interno del settore del matrimonio in Italia, per uno stile moderno, ricco di particolari ma per una sposa grintosa. Giovanni ha scelto un abito blu elegante, ma moderno personalizzato e talmente tanto a pennello che lo ha usato anche per suonare dal vivo insieme alla sua band!

Gli invitati hanno quindi partecipato al grande giorno di Eleonora e Giovanni, come se gli sposi parlassero ad uno ad uno, senza tralasciare nulla.

Ed è vero che i particolari fanno sempre la differenza: il mio lavoro è quello di incastrarli e di rendere l’evento armonico ed omogeneo.