Le partecipazioni: si fanno ancora?

La domanda da cui partire è : ancora senso stampare e creare le partecipazioni?

Si, con la tecnologia, si rischia di perdere l’interesse per tutto quello che è di carta.

Sì, perché è giusto consegnare e gioire di questi momenti: la scelta di sposarsi è un momento anche di condivisione con le persone. Gli inviti del matrimonio hanno moltissime sfumature e sono diventate moderni e fruibili.  Molte sono le persone che conservano gli inviti ricevuti, sono dei ricordi preziosi.

In più dobbiamo ricordare sempre che le partecipazioni sono il biglietto da visita del matrimonio: gli invitati ricevano la partecipazione e cominciano a fantasticare sulla location. E sulla giornata in generale.

Come si crea una partecipazione (e un coordinato)?

Si parte da una idea, dalla location scelta, perché è fondamentale anche considerare l’ambientazione dell’evento: rustico, elegante, moderno e/o romantico. Ne rappresenta il taglio, il mood per dirla con un termine a tutto tondo.

Le partecipazioni

Imprescindibile per la creazione di un coordinato è sicuramente il tema e/o il colore che gli sposi hanno in mente, ma se non c’è non è un problema, sono altri gli elementi.

Il primo passo è quello di creare la grafica, con tutti gli elementi al posto giusto: tra cui spicca sicuramente la dimensione del testo. Bisogna ricordare sempre che il testo deve essere ben visibile e leggibile; la grandezza del carattere e la sua elaborata grafia è importante anche nei menu.

Le partecipazioni

Ma quali sono le tendenze in fatto di grafica delle partecipazioni? Il motivo floreale nelle sue sfumature la fa da padrona, grazie all’influenza straniera (americana e inglese) sempre molto forte: bouquet floreali, composizioni, coccarde con stili diversi e colori diversi, fiori di campo, fiori colorati, monocolore…

Le partecipazioni

Il secondo passo è la scelta della carta: l’esperienza dell’invito e del matrimonio passa anche attraverso il tatto. Oltre al colore, le trame le finiture e lo spessore sono davvero importanti per rendere la giusta importanza alla partecipazione: le grammature sono importante come le finiture materiche (lisce, pergamenate, marcata pelle…).

Il terzo e ultimo passo è quello di chiudere la confezione: la grande moda degli ultimi tempi è sicuramente data dal ritorno della ceralacca. Il sigillo può avere motivi e lavorazioni differenti: i colori poi possono essere scelti in tono o in contrasto con lo stile della partecipazione.

Le partecipazioni

La partecipazione di solito è costituita da annuncio della cerimonia (civile o religiosa) e l’invito al ricevimento: per le celebrazioni civile effettuate in loco, si tende ad utilizzare solo un cartoncino; la busta singola si utilizza ancora, ma viene utilizzato spesso la pocketfold, unendo modernità e funzionalità.

Il matrimonio di Michele e Valentina

C’è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, dove rimani senza fiato per quanta emozione provi; dove il tempo si ferma e non hai più l’età. Quel posto è tra le tue braccia in cui non invecchia il cuore, mentre la mente non smette mai di sognare.
(Alda Merini)

Organizzare un matrimonio è sempre molto impegnativo, un matrimonio fuori dalla propria regione è una sfida. Poi con la presenza del Covid è stato davvero difficile.

Ma tutto è andato bene e questo è quello che conta.

Nel gennaio 2020, insieme a Michele e Valentina abbiamo effettuato un sopralluogo presso alcune location nella zona della Costiera Amalfitana poiché erano i luoghi del cuore e della gioventù della sposa. Quando abbiamo varcato la soglia di Villa Eva a Ravello, ho compreso subito che Michele e Valentina avevano trovato il loro posto, la loro location: con uno stile molto elegante e fresco, con una villa allestita ai primi del 900, Villa Eva è davvero spettacolare. Il ricevimento si è tenuto in una specie di giardino di inverno, tutto apribile, e fuso totalmente con l’ambiente circostante, con tanti piccoli scorci ma soprattutto una vista sul golfo pazzesca.

Con l’inizio della pandemia, abbiamo quindi potuto compiere 1 solo sopralluogo: ci siamo tornati a maggio 2021. E’ stata molto dura, ma insieme abbiamo tenuto duro, abbiamo cercato di mantenere i piedi per terra e non farci prendere dal panico. E siamo stati premiati. Per rispettare al meglio, le regole imposte dal Covid ho provveduto ad organizzare anche i tamponi in loco, per gli invitati che non erano ancora vaccinati e per essere così tranquilli.

Il matrimonio di Michele e Valentina è stato molto elegante molto materico, partendo già dalle partecipazioni: un mix di Carta di Amalfi e di carta moderna, chiuse da una ceralacca con una nuance creata apposta.

La carta di Amalfi è stata poi ripresa per i menu: insomma, un ritorno all’antico. Mentre il tableau de mariage ha strizzato l’occhio alla modernità, scegliendo il plexiglass, un materiale trasparente e di ampio respiro.

Michele e Valentina erano elegantissimi: entrambi con abiti raffinati, ma semplici e leggeri per potere godere al meglio della giornata e del ballo finale, in cui si sono scatenati insieme agli invitati.

L’allestimento floreale era costituito da fiori bianchi come rose, gigli e ortensie, ripresi anche nel bouquet della sposa, con una base verde che ha ricreato un’atmosfera leggera ed elegante che andava a mettere in risalto la bellezza della Chiesa. Per i centrotavola, abbiamo mantenuto la base verde e fiori bianchi, completandoli con cilindri e giochi di acqua con candele e portacandele che hanno creato una magica cena.

Una giornata fantastica in cui ho potuto assistere al coronamento di un sogno di una coppia speciale.

Il matrimonio di Gabriele e Jessica

Non c’è uomo più completo di colui che ha viaggiato, che ha cambiato venti volte la forma del suo pensiero e della sua vita. Alphonse de Lamartine

Ho conosciuto Gabriele e Jessica quando eravamo tutti bloccati, nel limbo di zone gialle e rosse, e a ripesarci bene è stata una incredibile contraddizione. Infatti, il tema del matrimonio è stato il viaggio, in grado di rappresentare molto bene la loro intesa, la loro voglia di scoprire il mondo

Il tema del matrimonio può essere da fuori uguale a tanti altri, ma ogni coppia ha una storia, una  caratteristica: la sfumatura creata è una sfumatura vintage. Lo si vede già dalla partecipazione scelta, dove il planisfero con l’aeroplano che viaggia da un capo all’altro, diventa vintage anche grazie alla carta scelta, ruvida al tatto e sfumature di colore.

Perché questa sfumatura vintage? Tutto è nato, grazie alla scelta di Jessica di trasformare l’abito della mamma (che si chiama Manuela come me!) da lungo, stile anni 90 a modello corto! Da qui la fantasia ha cominciato a correre.

Gabriele e Jessica sono una coppia moderna, molto sveglia e innamoratissima; hanno compreso che sono i particolari che fanno la differenza e hanno cominciato ad organizzare il matrimonio proprio da uno dagli aspetti più importanti: l’esperienza del gusto, del buon cibo e del palato. Infatti, mi sono stati presentanti da “Colori e Sapori”, che di cose buone se ne intendono.

Ma se avevano già organizzato quasi tutto, perché utilizzare la wedding planner? Ho aiutato i ragazzi a organizzare tutti gli elementi del matrimonio, ma soprattutto uniformare gli orari e gli spostamenti e aiutarli a trovare gli ultimi fornitori che rispecchiassero davvero il loro volere.

Anche per il centrotavola, abbiamo optato per una atmosfera moderna ma con qualche sfumatura vintage: si univano in un movimento omogeneo elementi floreali come bouquet di fiori freschi e piante aromatiche (ma non la lavanda) ed elementi di arredo come sostegni in legno, un piccolo caravan in legno, lanterne piccole e grandi. Il colore dominante era l’arancione.

In questo matrimonio, avevamo tutto: tema e colore!

Intorno al tavolo reale, (attenzione diverso per profondità da quello imperiale) sedevano 30 persone, un numero scelto e creato ad hoc, per avere quelle persone giuste, e per avere la sensazione di vedere tutti con un colpo d’occhio: per ovviare alla problematica delle sedute, oltre al tableau de mariage, su ogni menu avevamo scritto il nome del commensale.

La confettata era ovviamente un tripudio di riferimenti al viaggio: in tempi di COVID, la presento sigillata in confezioni a tema o che sono personalizzate in base al volere degli sposi. In questo caso, Gabriele e Jessica hanno potuto regalare ai loro invitati delle piccole valigie.

Le bomboniere erano allestite su un pianoforte, circondate da frasi sul viaggio.

E come guestbook, un mappamondo!

10 + 1

[Il numero 11]

Considerato come la via della maturità spirituale e della conoscenza oltre il limite della comprensione umana, è associato a una forte intuizione e una grande apertura mentale. È caratterizzato da forte idealismo e spiccata visione d’insieme.

Ricomincio da qui, da questo 10 + 1, verso nuovi orizzonti e verso nuove idee e nuovi progetti perché a fianco all’attività di #wedding planner e consulente, ci sono nuove sfumature. Come per esempio #manuchehaidee .

Quindi pronti via!


10 anni

Sapere Aude

Celebro i 10 anni di attività.

10 = 1+0 = 1 illustra l’eterno ricominciare.

Di quello che sono consapevole è che sono passati in un soffio. Ho dato il via a questa attività quando c’era una grave crisi (iniziata nel 2009) e senza neanche un cliente o un aggancio, quando si dice iniziare davvero da zero. La scelta imprenditoriale porta concretamente ad una nuova visione, anche della vita personale. Ma credo di aver sempre avuto nell’animo l’idea di imprenditorialità, anche perché respirato in casa.

10 anni fa ho iniziato questo lavoro di consulente, quando la maggior parte delle persone non aveva idea di cosa fosse la wedding planner: mi guardavano e pensavano che il matrimonio si organizzasse solo in famiglia, con l’aiuto dei famigliari. E non con l’aiuto di una sconosciuta.

10 anni di emozioni diverse e tante soluzioni, di creazione di legami molto forti, di nuove esperienze positive e negative. Tramite uno studio aggressivo e famelico, condito da tante sfide. La conoscenza del mercato del matrimonio e degli eventi è diventata sempre più profonda e intensa, grazie al fatto che tutti i progetti insegnano sempre qualcosa: è vero il detto che se non si finisce mai di imparare. Si lavora tanto e si alza sempre di più l’asticella. E’ una crescita continua: ogni volta che incontro una coppia o un cliente, il mio obiettivo è quello della personalizzazione, devono trovare la loro giusta ambientazione, devono rispecchiarsi nell’evento. Ecco la ricerca.

10 anni di cambiamento, lo applico perché è il corso naturale della vita. E’ la parola che attraversa questi anni di attività. Si cammina insieme ai clienti: è la stessa visione e lo stesso sguardo al futuro. Proprio per questo motivo, ho imparato a lavorare con le mani, con la carta, la resina il gesso e l’immancabile colla a caldo e poter creare una dimensione del sogno.

10 anni dove diventa sempre più forte il movimento del dare ed avere.  Si cammina insieme ai clienti, si rimane legato in maniera indissolubile per avere vissuto insieme grandi emozioni. E ci si rivede per gli altri grandi eventi della vita.

Il numero 10 indica sia la perfezione sia il dissolvimento di tutte le cose, ecco perché si ricomincia da qui: trovando nuove soluzioni possiamo andare lontano.

La consulenza

L’attività di wedding planner si struttura su tre pilastri:

  1. La consulenza
  2. La creatività
  3. La presenza.

Il primo punto che è necessario analizzare è sicuramente quello della consulenza. E’ probabile che la richiesta di una consulenza wedding planner, dopo l’emergenza Covid, possa avere una impennata. Ecco che per affrontare questo tema è necessario fare una premessa: partiamo dal presupposto che il servizio di wedding planner è per tutti, indipendentemente da tanti fattori [economici, creativi, di budget].

Il servizio di wedding planner ha come obiettivo primario aiutare gli sposi prima nell’organizzazione, nei preparativi, e nella gestione della giornata e durante la giornata stessa del matrimonio. L’attività del wedding planner si concentra innanzitutto sulla consulenza: non ci differenziamo né da un architetto, né da un avvocato; il wedding planner rappresenta una corsia preferenziale tra i clienti e il mercato del matrimonio. Può esercitare un potere economico, che si trasforma in risparmio per gli sposi. Grazie alla conoscenza approfondita dei fornitori del matrimonio (a partire dalla location fino ai confetti), il wedding planner è in grado di presentare le migliori soluzioni economiche, creative e logistiche che rispettino il budget degli sposi.

La consulenza riguarda quindi tutti i passaggi dell’organizzazione di un matrimonio.

La consulenza inizia già nel momento in cui per la prima volta incontro gli sposi: sono nella fase dell’ascolto; infatti è fondamentale vedere e conoscersi dal vivo, per potere vedere veramente come siamo. Ci raccontiamo. In questo incontro, si parla di date, di budget, e anche di location. In questa fase, sento “con tutti i sensi” ciò che per gli sposi è fondamentale per la loro giornata, quali sono gli elementi su cui costruire il loro matrimonio e come lo immaginano (formale, in piedi, rustico, elegante…). E’ importante anche conoscere che cosa non sia piaciuto nei matrimoni a cui hanno partecipato come invitati.

Una volta che il contratto è stato firmato e fissato una data (senza la quale non posso chiedere nessun preventivo), iniziamo a selezione le location con le caratteristiche che abbiamo sviscerato (area, tipologia, capienza, budget): dopo una selezione cartacea, fissiamo i sopralluoghi. Da qui si percepisce già il valore del consulente: mi muovo con movimenti mirati, in cui verifico le soluzioni più idonee. In che modo? Grazie alla conoscenza del mercato, dei fornitori: posso aiutare gli sposi a concentrarsi al meglio sul loro obiettivo, risparmiando molto tempo prezioso.
In conclusione, il wedding planner è un consulente.

Io sono un consulente: aiuto le coppie (e non solo, alle volte gli stessi fornitori mi chiedono come posizionarsi nel mercato) ad orientarsi nel mondo del matrimonio; posso esercitare anche un potere economico e contrattuale.

La consulenza è quindi personalizzazione: chi si rivolge ad una wedding planner vuole qualcosa di diverso dal solito, vuole organizzare un matrimonio ritagliato su se stesso. Ecco perché i miei matrimoni sono tutti diversi l’uno dall’altro: mantengono magari gli stessi momenti canonici, ma reinterpretati. La personalizzazione diventa esclusività quando creiamo prodotti, soluzioni o una creatività che non verrà più replicata.

Il tempo nel matrimonio

Non amare, né odiare la tua vita: ma il tempo che vivi, Vivilo bene, lascia al cielo decidere quanto sia breve o lungo. John Milton

Passano i mesi e passano gli anni. Questo vale anche per i matrimoni che ho organizzato e succede che ogni tanto perda i riferimenti e non ricordo più in che anno ho organizzato un determinato matrimonio.

Questo perché succede?

Perché il tempo è una risorsa, ma può anche essere un ostacolo: è una risorsa quando posso strutturare al meglio la giornata del matrimonio, organizzando una tabella di marcia, un ostacolo quando i preparativi diventano intensi.

Quanto tempo è necessario per organizzare un matrimonio?

Non c’è un tempo minimo né un tempo massimo: durante tutta la mia attività (a settembre, sono 10 anni!), ho organizzato matrimoni anche in 3 mesi. Le riviste o le pubblicazioni di settore parlano di 9 mesi, dando anche scadenze molto particolari, a mio avviso, come per esempio la scelta di bomboniere e fotografo 4 mesi prima della data… insomma, un po’ troppo tardi, non credete?

Per il mio modo di lavorare con le coppie, mi assesto su una media di 6 mesi.

Nei preparativi, con una figura di riferimento e di coordinamento come la mia, si possono ridurre i tempi, mantenendo tutta l’attenzione sui particolari, rispettando il susseguirsi corretto delle scelte (chiesa/comune, location, abito sposa…); il mio modo di lavorare prevede che organizzi e presenzi agli appuntamenti e insieme agli sposi crei la giusta definizione dell’agenda, che comprende cose da fare e quando.  Alla fine di ogni incontro, elaboro un punto della situazione, per visualizzare dove siamo e dove stiamo andando. La riduzione dei tempi dell’organizzazione del matrimonio è possibile grazie alla conoscenza del mercato, cioè la selezione dei fornitori più in linea con le richieste degli sposi, sia per tipologia di servizio, sia per budget.

La giornata del matrimonio vede come elemento principale il tempo, sia meteorologico sia per l’organizzazione della giornata: durante i preparativi, insieme agli sposi, ho potuto comprendere pienamente quali sono gli elementi fondamentali per la coppia e poter costruire il matrimonio tutto intorno alle loro esigenze. Definisco, quindi, insieme ai miei collaboratori, la creazione di una tabella di marcia: la giornata è complicata e ci sono STEP importanti che non possono mancare o essere tralasciati.

Prima di stilare una tabella di marcia, ho già individuato e risolto alcune problematiche organizzative durante il sopralluogo: sappiamo tutti dove e come si svolgeranno i vari momenti e abbiamo anche definito il piano B. Ho analizzato ed esposto agli sposi alcune aree critiche (come spostamenti, allestimenti e persone coinvolte) e a cui abbiamo prontamente trovato una soluzione. Solo allora posso pensare agli orari.

La tabella di marcia non rappresenta la giornata al secondo, ma è un documento che ci permette di gestire i fuori programma: un ballo in più, il discorso del papà, l’extra time; tutti gli attori coinvolti (sposi e fornitori) ne devono essere a conoscenza. Inoltre, la tabella di marcia ci serve per avere tutto sotto controllo, per definire invece quello che potrebbe non esserlo, come per esempio i contrattempi. Serve anche per i fornitori per rispettare le regole della location, perché dobbiamo sempre ricordare di avere rispetto di tutti, dei contratti e degli orari per lavorare sempre e in tranquillità.

La nuova figura del wedding planner

Il rinvio dei matrimoni a date del 2021 a causa del Coronavirus, potrebbe portare all’aumento della ricerca di figure come wedding planner: sto già verificando questa nuova tendenza in questi giorni, forse perché le coppie hanno provato sulla loro pelle lo stress e la complessità dell’organizzazione. Questo momento in cui molte attività sono ferme, ci ha messo di fronte ad una analisi delle cose che sappiamo fare da soli e altre no. Io sono una wedding planner e posso sfruttare al meglio il tempo dell’organizzazione per curare i dettagli, soprattutto quando i matrimoni diventano più intimi.

Ne ho parlato qui http://www.manuelamartinelli.it/elopement-e-matrimoni-intimi-soluzioni-al-tempo-del-coronavirus/

Normalmente non credo molto nelle offerte e nei pacchetti.

Soprattutto oggi credo invece nella elasticità della mia attività, della mia offerta: voglio essere ancora più dinamica, per creare un nuovo modo di lavorare più agile, in grado di adattarsi al mondo che sta cambiando.

Per aiutare ancora di più i futuri sposi, cerco di mettermi nei loro panni, posso aiutarli a vincere le loro paure, gestendo sia servizi on line sia off line, in affiancamento a quello che già normalmente prevedo nella mia attività:  

  1. Trovo una soluzione pratica ad un problema concreto sia logistico (elaborazione della tabella oraria, con consegna del materiale…) e creativa (allestimenti, confettata, bomboniera…),
  2. Sono un tramite e un facilitatore con i vari fornitori coinvolti, tenendo sempre in considerazione il lato umano e le professionalità specifiche di ognuno.
  3. Sono un sostegno psicologico per gli sposi nei diversi momenti della preparazione e spesso nel giorno del matrimonio, sono l’unica che può mantenere la lucidità, nell’affrontare le dinamiche.
  4. Assisto la coppia nella gestione del budget, per garantire che la spesa sia complementare alla giusta riuscita del matrimonio, utilizzando anche soluzioni diverse o nuove strategie.

Come mi sto organizzando con le mie coppie? Da fine febbraio (con una prima parziale chiusura in Lombardia), ho parlato chiaramente e abbiamo trovato nuove soluzioni: non ho applicato una strategia attendista, ma sono intervenuta subito. In questo modo, ho potuto contare sul fatto che i fornitori fossero disponibili. Sono stata elastica per tutti gli spostamenti di data e ricollocazioni all’interno del calendario 2021, andando ad occupare anche gli osannati sabati: credo che l’unica strategia da applicare in questo momento sia l’elasticità. Ho aiutato le mie coppie (e anche i ragazzi che mi hanno chiesto dei pareri) cercando di mantenere i piedi per terra.

Si dimostra forte il lato della consulenza, sulla quale ho insistito e costruito la mia immagine negli anni: la consulenza mi aiuta a gestire una rete di collaboratori con cui poter instaurare un rapporto di fiducia e di lavoro di squadra. Ci stiamo spostando verso la creazione di un nuovo modo di lavorare più dinamico, in grado di adattarsi al mondo che sta cambiando: sono sempre più attenta a sviluppare le competenze trasversali, le soft skills dove la comunicazione, la mediazione ed il lavoro di squadra diventano fondamentali.

L’elasticità si trasforma e diviene così personalizzazione dell’evento: con matrimoni intimi o elopement e le personalizzazioni potremo raggiungere livelli molto alti e ogni matrimonio può diventare sempre una nuova ricerca.

Il piano B

Prende sempre più forma una stagione dei matrimoni con caratteristiche molto particolari: si aprirà più tardi e non si fermerà con l’inverno.

In questo momento, alcune coppie hanno deciso di spostare la data del loro matrimonio a dopo l’estate, all’inverno oppure già nel 2021. Altre hanno deciso di congelare la data, con l’obiettivo di trovare una nuova soluzione; mentre l’annullamento della data è stato scelto da poche coppie.

Ciò che mi piace sottolineare è che i professionisti del settore devono essere contattati con largo anticipo: non solo per comunicare il cambio della data, ma per gestire l’organizzazione del lavoro e delle squadre eventuali che dovranno essere definite.

In questo momento, dove le decisioni da prendere sono gravi e spesso gli animi stressati, bisogna lasciare affiorare ancora di più il lato umano; normalmente, già il nostro lavoro si basa sul feeling, sull’ascolto, adesso dobbiamo essere presenti per aiutare le coppie in questo momento difficile.

La figura del wedding planner può aiutare gli sposi in questa fase: fare da tramite, da intermediario per trovare la soluzione giusta che accomuni tutti.

Il Borgo della Rocca

Il primo punto da cui partire per iniziare a ripianificare il tutto è sicuramente la location (che determina anche la disponibilità e la scelta della data).

Se prima il piano B era importante, adesso è diventato vitale: prima di questo lockdown, il piano B riguardava in primo luogo l’instabilità del tempo e/o la pioggia; facendo insieme con gli sposi il sopralluogo in location, si definivano gli spazi per il piano A e il piano B, verificando per esempio anche la capienza delle sale. L’obiettivo era di non far vedere di aver messo in piedi una soluzione di ripiego: il piano B doveva essere bello quasi come il piano A.

Quindi, l’idea di partenza è quella di trovare insieme al responsabile della location, la soluzione più giusta: al momento, il consiglio è quello di pensare alla traslazione della data dopo l’estate, per osservare l’andamento di questi mesi e per verificare se e quando il Governo dovesse emettere altri ordini di chiusura.

Per i matrimoni dopo il mese di settembre, avranno anche loro una bellissima atmosfera: l’aria si fa più leggera, si può giocare con l’illuminazione con piccoli fili led, candele e colori leggermente più caldi.  

Bisogna considerare, però nella tabella oraria, soprattutto da ottobre in poi le ore di luce solare a disposizione: in questo caso bisogna lavorare insieme alla squadra di fornitori per poter sfruttare al meglio. Penso ai fotografi che devono essere messi nel migliore delle condizioni: definire quindi insieme i momenti, gli orari giusti per le fotografie più suggestive.

Con i matrimoni invernali, aggiungiamo una atmosfera magica, naturale che può essere enfatizzata qua e la da alcuni elementi decorativi (come alberi di Natale, coccarde…) e da luci (led e candele); bisogna verificare le condizioni tecniche della location, pensando al riscaldamento e agli spazi interni che siano capienti il giusto e che permettano di vivere al meglio la struttura, senza perdere attimi e momenti.

E’ qui che si lavora in squadra ed è qui si vede la professionalità dei fornitori!

Se la location, non dovesse avere i requisiti giusti, bisognerà trovare insieme ai responsabili una soluzione corretta: attenzione alla gestione della caparra e delle condizioni in cui si potrebbe perdere. Sarebbe davvero un peccato non sfruttare appieno l’occasione di poter sognare e progettare un’altra volta al proprio giorno più bello.

La confettata

La confettata non riguarda solo il festeggiamento del matrimonio, ma può essere utilizzata in tanti e diversi contesti: dal battesimo al compleanno, dalla festa di laurea a quella di pensionamento passando per l’anniversario di matrimonio!

Qui puoi trovare una carrellata di confettate per il battesimo

La chiamo confettata anche se in tutti i casi non vengono presentati solo confetti, ma anche caramelle morbide per intenderci come quelle di HARIBO e cioccolata (artigianale sia come dragèes e praline sia come cioccolatini finger). E che quindi potrebbe assumere anche una connotazione da candybar.

Ogni confettata è diversa per segue i gusti, il tema e/o il colore dell’evento: in questi anni di attività, ho creato allestimenti sempre diversi e personalizzati, partendo sempre dalle esigenze del cliente e dai colori dell’evento. Più mi sento libera di elaborare decorazioni, più ci saranno particolari di allestimento.

Alcuni elementi si ripetono, come per elaborare una firma.

Preparata di solito in concomitanza con il buffet di dolci o frutta, in parallelo con il tavolo delle bomboniere, viene inaugurata dopo il taglio della torta che solitamente nei matrimoni coincide con la parte più informale della festa e che dà via alle danze.

Sul tavolo sono presenti i segnagusto vicino al vaso e ogni contenitore ha un cucchiaio per poter comodamente prelevare i confetti. Sono presenti scatole portaconfetti o sacchettini di tulle (questo in base a come si struttura l’allestimento della confettata) per fare scorta o assaggiare più gusti.

Le caramelle sono per i bambini che solitamente non mangiano i confetti, se non quelli con il cioccolato: ogni gusto di confetti e caramelle è presentato in un vaso con il tappo o altri contenitori ermetici per garantire la freschezza del prodotto e la sua sicurezza (soprattutto per allestimenti all’aperto).

Ci sono gusti di confetti che non possono mancare, quali: il tradizionale alla mandorla classica (per i puristi che cercano il confetto non ripieno), mandorla e cioccolato, un mix di frutta. E poi il cavallo di battaglia: il confetto croccante.

Per scegliere i gusti più corretti, qualche tempo prima dell’evento, possiamo fare una bella degustazione. Insomma un lavoro duro!